Sonetto, canzone, ballata... è superfluo sottolinare la natura "musicale" delle denominazioni formali impiegate dagli stessi autori, a proposito della poesia. Se poi riflettiamo sui motivi letterari, in questo componimento di Cavalcanti il tema dell'esilio e della lontananza sembrano evidentemente antenati delle tematiche blues più note. Inutile cercare derivazioni letterarie dirette: il filo conduttore si chiama, semplicemente, "condizione umana"... br br Guido Cavalcanti - «Rime», XXXV br Perch’i’ no spero di tornar giammai, br ballatetta, in Toscana, br va’ tu, leggera e piana, br dritt’ a la donna mia, br che per sua cortesia br ti farà molto onore. br br Tu porterai novelle di sospiri br piene di dogli’ e di molta paura; br ma guarda che persona non ti miri br che sia nemica di gentil natura: br ché certo per la mia disaventura br tu saresti contesa, br tanto da lei ripresa br che mi sarebbe angoscia; br dopo la morte, poscia, br pianto e novel dolore. br br Tu senti, ballatetta, che la morte br mi stringe sì, che vita m’abbandona; br e senti come ’l cor si sbatte forte br per quel che ciascun spirito ragiona. br Tanto è distrutta già la mia persona, br ch’i’ non posso soffrire: br se tu mi vuoi servire, br mena l’anima teco br (molto di ciò ti preco) br quando uscirà del core. br br Deh, ballatetta mia, a la tu’ amistate br quest’anima che trema raccomando: br menala teco, nella sua pietate, br a quella bella donna a cu’ ti mando. br Deh, ballatetta, dille sospirando, br quando le se’ presente: br «Questa vostra servente br vien per istar con voi, br partita da colui br che fu servo d’Amore». br br Tu, voce sbigottita e deboletta br ch’esci piangendo de lo cor dolente, br coll’anima e con questa ballatetta br va’ ragionando della strutta mente. br Voi troverete una donna piacente, br di sì dolce intelletto br che vi sarà diletto br starle davanti ognora. br Anim’, e tu l’adora br sempre, nel su’ valore.