I susini sono tutti fioriti nel giardino pubblico. I vecchi tronchi contorti e nodosi sono avvolti da nuvole di fiori bianchi e rosati. br Entro nel prato, cammino e aspiro il profumo sottile nel silenzio quasi magico. br In un angolo del giardino c’è una ragazza che conosco di vista, insieme a un bambino. Sembra una mamma col suo figlioletto. In realtà lei è ancora nubile e il bambino è figlio di sua sorella. br In quest’ora di primo pomeriggio, siamo soli, io e la ragazza. Guardo gli alberi, guardo i fiori, guardo il tappeto d’erba… e guardo la ragazza. Sulla quarantina, è ancora piacente, nonostante l’età. Non si è ancora sposata e probabilmente ha perduto la speranza di farsi una famiglia. br E’ bellina, la conosco di vista, non so nemmeno il suo nome ma… perché non tentare. L’aria è così dolce, il cielo è perlaceo, con nuvole bianche e il giardino sembra fatto apposta per noi. br Con il cuore che batte, come succede sempre in queste situazioni, mi avvicino e faccio i complimenti al bambino. Lei sorride, si avvicina, mi risponde… Ci scambiamo le solite frasi convenzionali; sono le premesse alle bugie degli amanti, agli inganni che verranno dopo. br Chiacchieriamo, sorridiamo, ci presentiamo. Lei si chiama Daniela e ha 43 anni. br Il tempo passa, tutto è aggraziato, profumato, primaverile, come il vestito chiaro di Daniela, come il suo bel visino all’acqua e sapone. br Dopo un’ora ci lasciamo, così, con naturalezza, come se fossimo amici da tanto tempo. br E’ sottointeso che domani Daniela sarà di nuovo qui, e anche io verrò per parlarle, per corteggiarla, per farle compagnia. br Ma verrò domani? Non sarò malvagio a illudere questa ragazza? Non sarò perfido facendole sperare il matrimonio pur essendo io assolutamente contro il matrimonio. Mi sentirò in colpa nel fare promesse br br continua... leggi il testo integrale su www.suonamiunapoesia.