A cuor leggero.

A cuor leggero.

Eccomi, coi miei capelli duri e le lenti a bottiglia. br Eccomi, che credo nelle cose probabili e quasi mai sono scettica. Alle volte, solamente sarcastica per sopportare meglio le periperie lungo la giornata, che non sempre è un pianoro. br Spesso, per difenderti dalla mia feroce ed avventata impazienza che scvioccamente diventa prevenzione e pre-munizione-ci apro piccola parentesi, e faccio caso ala parola premunire;essa ci riporta alle armi, le munizioni,annunciata dal prefisso. Vale a dire che ci armiamo prima del tempo (“pre”)e diventiamo prevenuti temendo sempre la disillusione, la frecciatina che ci agguanti e ci scansiamo; di dovere affrontare il peggio e quindi dimostrando di non essere confidenti a sufficienza nel sollievo e nell’amor di Dio-, mi dico che come un buon padre fa coi suoi bambini più fragili e delicati, mi hai messa sotto alla campana di vetro, come il Principino fece con la Rosa. br Oppure, dietro alla bambagia per ripararmi dagli insetti, dai fili accesi di raggio, quando la circonferenza solare si accende e ferisce, e tu lo sapevi e hai messo un velo di ovatta. Contro il sole forte e le perturbazioni br Non voglio oiù vivere da pre-giudicata. Io non ho fatto niente. br Giro le cose, come farebbe chi ti ha amato. Come farebbe Tommasina con tutte le sue patologie croniche. br Ormai tu sie profondamente in me, anche se non ti vedo. Anche se non ti conosco. Anche se non parli da sei anni. br Cerco sempre di andare avanti, di avere confidenza con Dio e coi suoi santi; di camminare a testa alta non accontentandomi di quel poco che conosco di me stessa, ma viaggiando all’interno delle cose. Il Mistero di Dio ci abbagli sempre, venga ad interromperci Lui quando stiamo percorrendo una via di morte, non conforme al suo Cuore. br Abbiamo bisogno di tutto, e quel tutto ce lo viene a dare il Cuore Immacolato di Maria, tua e nostra tenera madre. br Non ti si può parlare, né vedere né sentire. Né conoscere. br Ti si parlerà in questo modo, fino a quando me la sentirò di parlare. Non ti clasisfico, non ti etichetto. Ti chiamo, oramai, col nome di amato ed amaro esistere, che sento in me br br Non mi "pre"-occupo più di amarti, molto o poco che sia. La struttura, scassata e cadente, andrà da sè.Come la fai, la sbagli. E non resta che l'assurdità di te stesso, quando non hai da beccare nè la crosta dura nè la dolce mollica avanzata. br br Non sono eterna su questa Terra. E questo fa di me una donna a cuor leggero, meno seriosa di prima. Meno distrutta e meno disperata..


User: Antonella Massa Altrepoesie

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Uploaded: 2017-09-21

Duration: 13:35