Don Tonino Bellobr entra nella bottegabr di falegname di San Giuseppebr e immagina di dialogare con luibr br Dimmi, Giuseppe, quand’èbr che hai conosciuto Maria?br Forse un mattino di primavera,br mentre tornava dalla fontana del villaggiobr con l’anfora sul capobr e con la mano sul fianco,br snello come lo stelo di un fiordaliso?br br O forse un giorno di sabato,br mentre con le fanciulle di Nazaretbr conversava in disparte,br sotto l’arco della sinagoga?br br Ti scriveva lettere d’amore?br br Poi è successo l’inimmaginabilebr br Ti ha parlato di Jahvè.br Di un angelo del Signore.br Di un mistero nascosto nei secolibr e ora nascosto nel suo grembobr br Fu allora che la stringestibr per la prima volta al cuorebr e le dicesti tremando:br “Per me, rinunciobr volentieri ai miei piani.br Voglio condividere i tuoi, Mariabr purché mi faccia stare con te”.br br Lei ti rispose di sì, e tubr le sfiorasti il grembobr con una carezza:br era la tua prima benedizionebr sulla Chiesa nascente.br br Ci vuole coraggio!br br Ma io penso che hai avuto più coraggio tubr a condividere il progetto di Maria,br di quanto ne abbia avuto leibr a condividere il progetto del Signore.br br Lei ha puntato tuttobr sull’onnipotenza del Creatore.br Tu hai scommesso tuttobr sulla fragilità di una creatura.br br Lei ha avuto più fede,br ma tu hai avuto più speranza.br La carità ha fatto il restobr in te e in lei.