La "buonanotte" di Gramellini: la storia di Anna, che sveniva a scuola per il padre violento

La "buonanotte" di Gramellini: la storia di Anna, che sveniva a scuola per il padre violento

Una storia a lieto fine. Ne abbiamo bisogno, in un'epoca in cui tutto sembra volgere al negativo. L'ha voluta raccontare Massimo Gramellini a In altre parole, su La7. Il giornalista ha concluso la trasmissione con la sua solita "Buonanotte", che non addormenta, ma sveglia le coscienze. Nella puntata del 18 gennaio, Gramellini ha parlato di Anna e di una vicenda di violenza domestica che si trasforma, grazie al coraggio di una ragazzina e all’intervento tempestivo della scuola, in un esempio di giustizia che funziona. br br [idgallery id="2237539" title="Violenza sulle donne: i segnali cui prestare attenzione spiegati dall’esperta"] br La storia di Anna raccontata da Massimo Gramellini br Anna ha 13 anni e una vita troppo pesante da reggere. Si è accasciata in classe, stremata da mesi di terrore. Quando si è risvegliata, non riusciva a muovere le gambe. I medici non trovano nulla di fisico: il problema è altrove, dentro la sua testa, oppressa da incubi vissuti a occhi aperti. Grazie all’intuizione di un’insegnante, Anna viene indirizzata all’ambulatorio di psicologia scolastica, dove rompe il silenzio e racconta l’orrore quotidiano. «Ogni notte mio padre gira per casa con i coltelli. Racconta come ucciderà mia madre. Io sento i passi, il rumore del metallo. Non riesco più a dormire». br br [idarticle id="2164456,2483886,1868167" title="La7: novità Gramellini, confermati i big,All'origine della violenza sulle donne: il figliarcato e ''L'educazione dei maschi'',Il bel sogno di Massimo Gramellini dura da dieci anni"] br Un’indagine rapida e una giustizia incisiva br Il racconto di Anna diventa la chiave di un’indagine lampo. L’arresto del padre arriva in pochi giorni; la condanna a due anni, subordinata alla frequenza obbligatoria di un centro per uomini violenti, viene emessa in tempi record. La madre, dopo anni di maltrattamenti fisici e psicologici, è finalmente libera. Ha ricostruito una vita per sé e le sue due figlie, lavorando come operatrice socio-sanitaria. Ma il vero motore del cambiamento è stata Anna, capace di trasformare il suo dolore in una denuncia dettagliata e coraggiosa. br br [idgallery id="1727716" title="Autodifesa: i consigli di base anti violenza"] br Il ruolo decisivo della scuola br Dietro la rinascita di Anna c’è un gesto silenzioso ma cruciale: l’attenzione dell’insegnante che ha capito che quel malore nascondeva una sofferenza profonda. Secondo l’avvocata Isabella Ferretti, il sistema scolastico e giudiziario ha funzionato: «È stata bravissima l’insegnante a farla confidare. È raro che tutto fili così liscio», riporta La Stampa. Oggi Anna e la sua famiglia sono al sicuro, un lieto fine non scontato per chi vive l’orrore della violenza domestica.


User: IO DONNA

Views: 1

Uploaded: 2025-09-04

Duration: 03:59

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