Nel suo nuovo album Ernia ci ricorda il valore della gratitudine

Nel suo nuovo album Ernia ci ricorda il valore della gratitudine

QUELLO CHE STA PER PUBBLICARE ERNIA è senza dubbio uno dei dischi più belli della musica italiana di quest'anno. La penna di Matteo Professione (questo il suo vero nome) la conosciamo tutti e sono in molti a stimare la sua capacità di andare così a fondo di sé stesso, della società. Ma con questo suo ultimo progetto - dal titolo Per soldi e per amore, in uscita questo venerdì, 19 settembre, per Island Records (Universal Music Italia) - è riuscito a stupirci di nuovo. br br Nelle dodici tracce dell'album (che vede la produzione e la direzione artistica di Charlie Charles), Ernia ci propone un percorso curato, che ci sbatte in faccia molte verità scomode. Ci confida la difficoltà di nascere in un contesto famigliare dove è quasi assente l'esplicitazione verbale degli orgogli e delle soddisfazioni. Ma anche la caparbietà - e la dose di fortuna - che lo hanno portato oggi a essere quello che è. br br Nel suo disco, Ernia parla della sua famiglia (dai genitori alla sorella, trasferitasi a Berlino, perché «vuole fare la fotografa. A volte mi manca. Ma noi non siamo proprio personaggi che se lo dicono»). E poi parla di un'altra famiglia: quella che sta costruendo con la sua compagna e sua figlia, nata due mesi fa. È il passaggio dalla quinta canzone della tracklist, Per i loro occhi, alla sesta, Per te. Così, il disco si evolve. Cresce, assieme a Ernia stesso. Cresce, assieme a chi lo ascolta. br br Il discorso fa sempre più urgente e anche le incursioni di altri artisti servono proprio a questo svelarsi del racconto. Ernia ospita i Club Dogo nella traccia Figlio di, Kid Yugi in Fellini, Marracash in Da denuncia e Madame in Perché. E tutto si conclude con una traccia, che già dal titolo dice tutto: Grato. Perché? «Secondo me è un pezzo bellissimo. Ho sempre parlato del mio essere un po’ deluso (nel primo disco citavo Baudelaire, poi ho scritto il pezzo Noia, ecc) e del tema della non realizzazione. Grato ha un altro punto di vista. È un punto a quel tipo di narrazione». br br Ha aggiunto: «Ho 31 anni. Ho fatto il lavoro che volevo fare, ho una compagna, ho una bambina piccola. Faccio il lavoro che volevo fare con un discreto successo e con una capacità economica che non mi chiede troppi problemi. Io posso anche essere annoiato, ma se mi guardo intorno io non posso che essere grato. È un mio dovere. Non posso essere altrimenti. Questo sarà un pezzo che farà meno ascolti, meno stream degli altri, ma è importante per il mio percorso. Sono molto fiero di questo disco».


User: Style

Views: 2.1K

Uploaded: 2025-09-16

Duration: 06:11

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