Jafar Panahi (Oscar 2026, scommettete?) alla Festa di Roma: In Iran la repressione è ancora più forte

Jafar Panahi (Oscar 2026, scommettete?) alla Festa di Roma: In Iran la repressione è ancora più forte

PRIMA LA PALMA D'ORO al Festival di Cannes 2025. Poi la decisione, unica, della Francia di candidarlo come suo rappresentante agli Oscar 2026 (categoria: Miglior film internazionale. Vincitore annunciato...). Il 6 novembre esce in Italia, per Lucky Red, Un semplice incidente di Jafar Panahi. Il regista iraniano l'ha presentato alla Festa del Cinema di Roma che gli ha assegnato il Premio alla Carriera 2025. L'autore di Il palloncino bianco, Il cerchio, Gli orsi non esistono, Taxi Teheran ha tenuto una Masterclass aperta al pubblico. br Panahi ha realizzato Un semplice incidente dopo essere uscito dalla prigione di Evin, dove è stato recluso dal luglio 2022 al febbraio 2023. Il film ed è un omaggio ai tanti detenuti vittime della repressione del regime iraniano. La storia è quella di un gruppo di persone che, uscite dal carcere dove hanno subito atroci torture, si imbattono, per caso, nel loro ex aguzzino. Pian piano si capisce che, in qualche modo, tutti quanti sono solo vittime del regime. «Il periodo che ho passato in carcere mi ha influenzato moltissimo, ho conosciuto persone che hanno un dolore in comune e si aiutano a vicenda per far superare quel periodo con minore sofferenza. Io faccio cinema sociale, quindi non divido le persone in buoni e cattivi, come spesso fanno i film politici. Per me qui ci sono esseri umani vittime di una struttura più grande, difettosa e incompetente». br Alla domanda cosa sia cambiato oggi nel suo Paese, dopo gli attacchi di Israele del giugno scorso e l'indebolimento del regime, Panahi ha risposto: «Il movimento Donna, vita e libertà ha sconvolto la storia della Repubblica Islamica, ha creato un prima e un dopo, c'è la consapevolezza di una azione collettiva. Resta il fatto che i regimi totalitari nei momenti di crisi hanno un pretesto per reprimere, per garantirsi la sopravvivenza. La guerra dei 12 giorni ha dato alla Repubblica Islamica questo pretesto: c'era in corso uno sciopero nazionale dei camionisti in quel momento, per esempio, e gli scioperi con la guerra sono stati fermati. E purtroppo la repressione e le condanne a morte sono aumentate con il pretesto della crisi bellica».


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Uploaded: 2025-10-22

Duration: 02:23

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